CHE COSA E’ L’ECOGRAFIA OSTETRICA ?
E' un esame sicuro, indolore e non invasivo che permette di visualizzare su un monitor il feto attraverso l’utilizzo di una sonda, ad onde sonore ad alta frequenza, appoggiata sull’addome della madre. Quando le onde, inviate dalla sonda arrivano al feto, rimandano indietro altri echi, che vengono trasformati in immagini sul monitor dell’ecografo, così da poter vedere il feto in modo dettagliato.
È INNOCUA PER IL FETO?
Gli ultrasuoni sono utilizzati nella pratica ostetrica da oltre 30 anni e non sono stati riportati effetti dannosi sul feto neanche a lungo termine. Per tale ragione, con le procedure oggi adottate, l’uso diagnostico dell’ecografia è ritenuto esente da rischi.
A COSA SERVE ?
Nel corso di una gravidanza fisiologica devono essere eseguite almeno tre ecografie ostetriche, rispettivamente nel primo trimestre (dalla 6 settimana alla 13 settimana, in genere tra la 11a e la 13a settimana), nel secondo trimestre (19-22 settimane) e nel terzo trimestre (30-34 settimane). Tuttavia l’esame può essere ripetuto nel corso della gravidanza al di fuori di tali periodi a supporto della visita ostetrica oppure su indicazione del medico.
I ECOGRAFIA (I TRIMESTRE, DATAZIONE)
Durante l’esecuzione dell’ecografia ostetrica del primo trimestre, generalmente dalla 6 all’ 11 (13) settimana, il ginecologo verifica la presenza della gravidanza all’interno dell’utero, fornendo così la corretta posizione della camera gestazionale. Determina il numero degli embrioni, stabilendo se si tratta di una gravidanza singola oppure gemellare. Misura la lunghezza dell’embrione (lunghezza vertice-sacro – CRL -) e se questa corrisponde all'epoca presunta della gravidanza, indicando così la data presunta del parto. Conferma, infine, la vitalità dell’embrione con la visione dell’attività cardiaca.
II ECOGRAFIA (II TRIMESTRE, MORFOLOGICA)
L’ecografia morfologica viene eseguita tra la 20 e la 22 settimana di gravidanza. Durante lo svolgimento dell’eco morfologica, il ginecologo è in grado di effettuare un controllo completo della morfologia del feto. Controlla gli organi interni del feto (testa, torace, addome, cuore, colonna vertebrale, fegato, reni, vescica, arti superiori ed inferiori), la posizione della placenta e la quantità di liquido amniotico. Questo è l’esame più importante della gravidanza per la possibilità di valutare eventuali malformazioni fetali (sistema nervoso centrale, tubo neurale, colonna vertebrale, cuore, grossi vasi, apparato digerente, apparato urinario, parete addominale ed arti). Si ritiene che un esame ecografico di I livello sia in grado di individuare dal 30% al 70% di tutte le malformazioni. Può capitare che talune anomalie fetali sfuggano all’esame ecografico. In quanto la possibilità di rilevare un'anomalia dipende dalla sua entità, dalla quantità di liquido amniotico, dallo spessore della parete addominale materna ed infine dalla posizione assunta dal feto all’interno dell'utero nel corso dell’esame. Di fronte ad un feto con “dorso anteriore”, l’indagine ecografica delle strutture anatomiche ventrali può risultare incompleta. Pertanto, un’ulteriore valutazione ecografica potrebbe essere richiesta successivamente, da concordare all’atto dell’esame. Talvolta se la posizione del feto lo consente, il ginecologo può rivelare ai futuri genitori anche il sesso del bambino.
III ECOGRAFIA (III TRIMESTRE, ACCRESCIMENTO)
Nel terzo trimestre dalla (28) 30° alla (32) 34° settimana viene eseguita la terza ecografia, detta di “accrescimento”, nella quale vengono misurati i parametri auxologici del feto (le misure della testa - BPD e CC -, dell’addome - CA - ed del femore - FL-). Consente al ginecologo di valutare il corretto sviluppo del feto, partendo dai parametri, misurati nella precedente ecografia “morfologica”. Le misurazioni così ottenute durante l’ecografia di “accrescimento”, vengono messe a confronto con i valori standard delle curve di riferimento. Un’operazione che permette di verificare che il feto abbia le dimensioni giuste, proprie del periodo esaminato. Nel caso in cui si registrino patologie legate alla crescita, possono essere programmati controlli ecografici aggiuntivi, per monitorare l’andamento della gravidanza fino al termine. Fornisce, anche, la stima del peso del feto. Determina la posizione del feto (presentazione cefalica se ha la testa verso il basso o presentazione podalica se verso il basso ci sono le natiche o le gambe), l'inserzione della placenta e la quantità di liquido amniotico. Infine, può evidenziare anche alcune malformazioni, non individuate nelle precedenti ecografie. Completa l’esame ecografico il color doppler del cordone ombelicale (flussimetria) che fornisce indicazioni sul circolo dei vasi sanguigni fetali, placentari e materni. La valutazione è di grande importanza nella valutazione dei ritardi di crescita, nella gestosi, nel diabete gestazionale e nella valutazione di un’eventuale sofferenza fetale.
COME SI SVOLGE L’ECOGRAFIA OSTETRICA?
Nel corso di un’ecografia ostetrica la paziente è distesa sul lettino e vede le immagini che appaiono sul monitor. Il medico fa scorrere la sonda ecografica sull’addome della paziente dopo avere applicato un gel speciale. Nella stanza la luce viene ridotta per consentire l’ottimale visualizzazione delle immagini sul monitor. La buona riuscita delle ecografie dipende dalla posizione assunta dal feto all’interno dell’utero, dallo spessore dell’adipe addominale (la presenza di adipe addominale in eccesso potrebbe rappresentare un fattore limitante l’esame ecografico). L’ecografia ostetrica non ha una durata standard: l’esame può essere più o meno lungo, a seconda del caso clinico.
Norme di preparazione dell’ecografia ostetrica
Per l’esecuzione dell’ecografia ostetrica non è necessario essere a digiuno. Nei due giorni che precedono l’esecuzione di un’ecografia ostetrica, bisogna evitare l’applicazione di creme e pomate sulla pancia, perché queste potrebbero rendere più difficoltosa la visione ecografica.
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